La Bibbia, oltre che opera classica mondiale, è parte essenziale del
codice culturale dell’Occidente. In tutti i campi infatti, dall’arte alla
filosofia, dalla letteratura al diritto, dalla vita religiosa a quella civile,
non si può comprendere l’Occidente ignorando la Bibbia. Gli stessi
concetti di persona e responsabilità, di giustizia e solidarietà, di storia
e di escatologia - con ciò che ne consegue per il senso e
l’organizzazione della vita - vengono dalla tradizione ebraico-
Se perdiamo la memoria biblica, la nostra cultura rischia di rimanere
un guscio vuoto, infecondo. Se uno ignorasse la Bibbia, cosa
capirebbe della Divina Commedia o dei Promessi Sposi? Per non
parlare dell’arte o della storia della filosofia: per lui la Trinità del
Masaccio altro non sarebbe che un anziano che tiene in braccio un
derelitto in croce, con un piccione in testa!
La Bibbia è una piccola biblioteca di libri, composti nell’arco di circa
un millennio. Essa però non è una cava di pietre dottrinali o
normative “dettate dall’Alto”, né una miniera di perle morali o
mistiche. E’ narrazione di una storia.
Leggere la Bibbia oggi ha senso non soltanto per capire da dove
veniamo e in definitiva chi siamo, ma perché le storie in essa narrate
sono paradigma universale di tutti gli uomini e le donne di ogni
La Bibbia dunque non è pane per devoti, per eruditi o per
professionisti della religione. Una sua lettura non può che essere
religiosamente, scientificamente e politicamente “laica”.
Ma fintanto che il libro sta negli scaffali, la sua parola è carne
* Liberamente tratto da FAUSTI S., Per una lettura laica della Bibbia, EDB-Ancora, Bologna-Milano, 2008.
Amici del Medio OrienteOnlus nasce il 3 dicembre 2007 da una
libera iniziativa di cristiani riuniti nell’amore per la Parola di Dio e le
terre della Bibbia; dal desiderio di conoscere i popoli del Medio
Oriente e con loro sviluppare relazioni di amicizia e solidarietà.
Tra le sue finalità, AMO ha posto la conoscenza integrale della Bibbia
attraverso itinerari nelle terre teatro degli avvenimenti in essa
narrati. Il legame Parola-Terra-Popoli è infatti indissolubile, pena il
non cogliere e gustare appieno il messaggio delle Scritture e il rischio
AMO promuove una cultura di pace, di riconciliazione e di
solidarietà nella regione mediorientale. Per questo incoraggia la
conoscenza reciproca e la collaborazione “dal basso” tra giudaismo,
cristianesimo e islam, attraverso singole persone e gruppi; promuove
incontri con comunità, organizzazioni e singoli rappresentanti delle
diverse realtà locali; sviluppa e sostiene attività finalizzate ad
abbattere le barriere tra i popoli, così come “azioni-ponte” di
solidarietà tra Italia e Medio Oriente.
Tra i destinatari prioritari delle sue attività, AMO intende rivolgersi
anche a persone impegnate nelle istituzioni pubbliche e nel mondo della politica. Infatti, raccontando l’uomo nei suoi tre livelli
relazionali essenziali - Dio, se stesso e gli altri uomini, la terra - la
Bibbia ha ancora oggi molto da dire, a maggior ragione a chi è
chiamato a ordinare e custodire queste tre dimensioni fondamentali.
AMO non intende rivolgersi esclusivamente a credenti, ma a tutti
coloro che desiderano andare al di là degli slogan e delle conoscenze
AMO crede che il contenuto, le modalità e lo stile che propone siano
alternativi a quelli delle varie agenzie specializzate di settore. Non si
rivolge al semplice turista, né al pellegrino devoto ma a persone
aperte, in ricerca, capaci di compromettersi.
Se pensi di rientrare nella categoria, qui di seguito la proposta a cui
persone impegnate nelle istituzioni pubbliche e nel mondo della politica
€ 1.350, comprensiva di viaggio aereo, assicurazione, vitto e alloggio,
transfer interni in pullman, ingressi, (escluse mance e bevande)
p. Paolo BIZZETI SI, Rettore Scolasticato Internazionale di Filosofia della Compagnia di Gesù, Padova; p. Iuri SANDRIN SI, Vice Direttore Centro Antonianum, Padova; Monica BORSARI, studentessa alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, Firenze.
1° g. Partenza da vari aeroporti italiani e arrivo a Tell Aviv. Da qui partenza per l’Arava e transfer nel deserto del Neghev, al kibbutz Ketura di Keren Kolot. 2° g. Incontro con la bellezza della creazione e con le dinamiche di un popolo: Mosè, un leader tra due fuochi. Visita dell’Aquarium di Eilat: come interpretare la terra? Sosta meditativa nel deserto a Timna Park. Incontro con membri di Ketura: l’esperienza del kibbutz ha qualcosa da insegnare? Cena e pernottamento a Ketura. 3° g. Transfer a Betlemme, riflettendo su “deserto e giardino”: due modi di amministrare le risorse naturali. Sosta a Masada: difendere cosa, difendersi da chi? Arrivo a Betlemme e visita della grotta della nascita di Gesù. Cena e pernottamento a Betlemme. 4° g. Betlemme, Campo dei Pastori: excursus sull’esperienza politica di Israele, dal regno di Davide e Salomone alla nuova idea di autorità, attraverso la contestazione dei profeti. Nel pomeriggio: Tent of Nations, incontro con rappresentanti palestinesi di varie realtà locali. Cena e pernottamento a Betlemme. 5° g. Escursione in Samaria con visita al villaggio di Taybeh. Micro realizzazioni possibili: quando un leader interpreta bene il suo territorio e la sua gente. Pomeriggio: incontro a Ramallah con abuna Manuel Musallam, per 14 anni parroco a Gaza. Transfer a Betania: incontro con “la scuola dei copertoni” e altri progetti. Cena e pernottamento a Betania. 6° g. Transfer a Gerusalemme. Incontro alla sede OCHA, l’agenzia ONU per il coordinamento degli aiuti umanitari nei Territori Occupati. Pomeriggio: i luoghi di una passione politica, religiosa, personale (Orto degli Ulivi, Ecce Homo, Santo Sepolcro). Cena e pernottamento a Gerusalemme. 7° g. Gerusalemme. Proseguimento della visita alla città e incontri con rappresentanti israeliani di vari ambienti e realtà. Dopo cena: veglia al Getzemani. 8° g. Partenza per l’aeroporto. Tra Gerusalemme ed Emmaus: due modi di combattere per una società più giusta. Rientro in Italia. Monica BORSARI
340 7609952 (orario di cena) ● info@amo-fme.org ● www.amo-fme.org
Herbs & Supplements Over 60 million Americans use herbal medications and supplements on a regular basis. People who use herbal remedies tend to be well educated and want to take an active role in promoting their health, preventing and treating disease, and aging gracefully. Over half of the people who have elective surgery have used herbal supplements in their lifetime, and at least one-t
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