Ipertrofia prostatica benigna: un aiuto dalla natura. A partire dai 50 anni di età si assiste ad un fisiologico aumento del volume della prostata che, per i suoi rapporti anatomici con la vescica e l’uretra, determina una serie di sintomi a carico della minzione. Questa patologia viene definita iperplasia prostatica benigna (IPB).
Nell’ Ipertrofia prostatica benigna si riscontrano due tipi di sintomi: i sintomi di tipo irritativo (i primi a comparire):
la pollachiuria, cioè il bisogno di urinare spesso; la nicturia, ovvero la necessità di alzarsi per urinare una o più volte durante la notte; la stranguria, ossia il bruciore durante la minzione; l’urgenza minzionale, vale a dire il bisogno improvviso e irrefrenabile di urinare.
I sintomi ostruttivi, che in genere compaiono in un secondo momento sono:
la difficoltà a iniziare la minzione nonostante il bisogno impellente di farlo; la riduzione della pressione del getto urinario; il getto d’urina spesso intermittente; l’emissione di urina a gocce alla fine della minzione; lo svuotamento incompleto della vescica.
L’I.P.B. è una malattia caratterizzata da un aumento di volume della prostata che comporta sintomi delle basse vie urinarie che interferiscono sulla qualita’ di vita dei soggetti di sesso maschile.
La terapia farmacologica di tale condizione si avvale oggi di diversi principi attivi e persegue obiettivi che superano il semplice miglioramento della dinamica minzionale:
alfa-bloccanti, inibitori della 5-alfa-reduttasi, estratti fitoterapici.
Ciascuna classe è caratterizzata da peculiari meccanismi farmacologici, con ridotti margini di sovrapposizione e, di conseguenza, consistenti possibilità di integrazione terapeutica. ALFA-BLOCCANTI A livello del collo vescicale e nella componente fibromuscolare della prostata sono presenti dei recettori alfa che governano il rilassamento e la contrazione di queste strutture. Bloccando
questi recettori, le strutture muscolari in questione si rilassano determinando un miglioramento della minzione.
I farmaci di questa classe più frequentemente usati sono: Alfuzosina, Doxazosina, Tamsulosina, Terazosina. Il loro utilizzo migliora la Qualità di Vita (QdV) dei pazienti in
maniera significativa, migliorando il flusso urinario e riducendo le resistenze allo
svuotamento. Gli alfa-litici sono associati a possibile comparsa di sintomi (capogiri, ipotensione ortostatica, sonnolenza, difficoltà di concentrazione), dipendenti dall’azione ipotensiva sui recettori alfa1 adrenergici vascolari. Questi farmaci inoltre, possono provocare eiaculazione retrograda, ridotto volume dell’eiaculato ed eiaculazione dolorosa.
Possono provocare sindrome dell’iride a bandiera nei pazienti con ipertrofia prostatica
sottoposti a intervento di cataratta; pertanto la loro somministrazione deve essere interrotta almeno due giorni prima dell’intervento. Da un punto di vista della tollerabilità, la tamsulosina presenta una minor incidenza di
effetti collaterali di natura ipotensiva a fronte di una maggior incidenza di disturbi dell’eiaculazione rispetto agli altri tre principi attivi.
INIBITORI DELLA 5- ALFA-REDUTTASI
Gli inibitori della 5- alfa- reduttasi abbassano i livelli intraprostatici del diidrotestosterone
(DHT), il metabolita 5- alfa-ridotto del testosterone, responsabile dell’ipertrofia della ghiandola prostatica. Questi farmaci riducono del 15-25% il volume prostatico a 12 mesi, soprattutto nelle ghiandole di maggior volume e comunque prevengono il progressivo aumento delle dimensioni.
Gli inibitori della 5- alfa-reduttasi producono un miglioramento significativo dei sintomi e del flusso massimo urinario, in misura minore rispetto agli alfa-bloccanti. I farmaci di questa classe più frequentemente utilizzati sono: Finasteride e Dutasteride.
Gli inibitori della 5- alfa-reduttasi, finasteride e dutasteride, inibiscono l’enzima intracellulare che converte il testosterone in 5- alfa-diidrotestosterone (DHT). Poichè
l’aumento di volume della prostata è dipendente dall’azione del diidrotestosterone sulle cellule epiteliali ghiandolari, gli inibitori della 5-alfa-reduttasi agiscono interrompendo la relazione causa-effetto che coinvolge androgeni e tessuto prostatico (soppressione
androgenica). Il meccanismo d’azione degli inibitori della 5-alfa-reduttasi richiede del tempo per manifestare effetti clinici: la riduzione del volume prostatico diventa apprezzabile dopo alcuni mesi di terapia (18% dopo 3 mesi e 27% dopo 6 mesi di trattamento con finasteride).
Rispetto agli alfa-bloccanti (alfuzosina, doxazosina, tamsulosina, terazosina), gli inibitori della 5- alfa-reduttasi (finasteride, dutasteride) presentano un’azione terapeutica più lenta e lo svantaggio di indurre riduzione della libido, con conseguente impotenza e ginecomastia.
Nei pazienti con ipertrofia prostatica, inoltre, finasteride e dutasteride riducono di circa il 50% il valore di PSA plasmatico (antigene prostatico specifico), raggiungendo un valore
stabile dopo circa 3-6 mesi di terapia, con il rischio di mascherare un eventuale tumore prostatico. In alcuni pazienti l’iperplasia prostatica coesiste con il carcinoma prostatico è sono talvolta le indagini correlate alla prima che permettono di scoprire il secondo. Ricordiamo a questo proposito che IPB e tumore originano in due sedi diverse della
ghiandola e la prima non evolve nel secondo.
Serenoa repens Ha un’azione antiandrogenica, che si esplica soprattutto per inibizione dell'enzima 5-alfa-reduttasi, che catalizza la trasformazione del testosterone a diidrotestosterone.
La Serenoa è dotata anche di effetti antinfiammatori e spasmolitici sui muscoli delle vie
urinarie. Inoltre l'estratto di serenoa inibisce la crescita delle cellule prostatiche epiteliali indotta da fattori di crescita. Il suo maggior effetto è quello di ridurre l’infiammazione e il volume della prostata, migliorando il flusso urinario.
Uno studio clinico controllato ha paragonato l’effetto sull’attività sessuale di Serenoa repens a quello della finasteride e della tamsulosina. Sono stati arruolati 2511 pazienti, trattati con tamsulosina (354) o con finasteride (545) o con Serenoa rep. (1612) alla dose
di 320 mg/die. Si misuravano il flusso urinario massimo, il volume della prostata e l’attività sessuale tramite un opportuno questionario validato dopo 3 e dopo 6 mesi di trattamento.
Al termine dello studio non vi erano differenze tra i tre gruppi per quanto riguardava il flusso urinario massimo e il volume della prostata, ma si notava un significativo calo dell’attività sessuale nei pazienti trattati con tamsulosina o finasteride, consistenti
in particolare in disturbi dell’eiaculazione.
Lo studio indica che la Serenoa rep. ha la stessa efficacia clinica della finasteride e della tamsulosina, ma non ostacola l’attività sessuale .
(Zlotta A.R. et al. Evaluation of Male Sexual Function in Patients with Lower Urinary Tract Symptoms (LUTS) Associated with Benign Prostatic Hyperplasia (BPH) Treated with a Phytotherapeutic Agent (Permixon((R)), Tamsulosin or Finasteride. Eur Urol. 2005 Apr 18;)
Uno studio clinico controllato ha indagato l’effetto dell’estratto lipido sterolico di Serenoa repens paragonato a quello di un alfa bloccante, la tamsulosina, in pazienti affetti da
ipertrofia prostatica benigna sintomatica. Sono stati arruolati 685 pazienti con un IPSS (International Prostatic Symptoms Score) > o = a 10, che ricevevano per os 320 mg/die di Serenoa repens o 0,4 mg/die di tamsulosin per 1 anno. Si valutavano il punteggio dell’IPSS, il volume della prostata e l’attività sessuale pre e post terapia.
Al termine della sperimentazione il valore medio dell’IPSS calava a 7,8 con Serenoa repens e a 5,8 con Tamsulosina, mentre i sintomi irritativi miglioravano di più con Serenoa rep. (-2,9) che con la Tamsulosina (-1,9). Questo effetto sui sintomi irritativi della Serenoa rep. diveniva significativo dopo 3 mesi di trattamento e rimaneva fino al termine dello studio.
Lo studio conclude affermando che la Serenoa rep alla dose di 320 mg/die è moderatamente superiore alla Tamsulosina alla dose di 0,4 mg/die nel migliorare i sintomi irritativi di pazienti con ipertrofia prostatica benigna sintomatica.
(Debruyne F. et al. Evaluation of the clinical benefit of permixon and tamsulosin in severe BPH patients-PERMAL study subset analysis. Eur Urol. 2004 Jun;45(6):773-9; discussion 779-80, 2004.)
Urtica dioica Inibisce il legame delle SHBG (proteine che trasportano gli ormoni sessuali) ai recettori solubilizzati del tessuto prostatico.
Inoltre l'estratto secco di Ortica è dotato di azione alfa- 1-simpaticolitica a livello della
muscolatura del detrusore della vescica, con conseguente aumentato rilasciamento dello stesso. Uno studio clinico controllato ha arruolato 543 pazienti affetti da ipertrofia
prostatica benigna in fase precoce, che ricevevano per os un prodotto composto da estratti di Serenoa repens e di Urtica dioica oppure la finasteride per un periodo di 6 mesi. La valutazione era fatta misurando il flusso urinario massimo, il punteggio
dell’International prostate symptom score (IPSS) e una valutazione ecografica delle dimensioni della ghiandola, sia pre che post terapia. Al termine della sperimentazione il flusso urinario massimo era aumentato in entrambi i gruppi, con un lieve ma non significativo vantaggio per il gruppo
finasteride, mentre si rilevavano miglioramenti pressochè analoghi nei due gruppi riguardo l’IPSS e le dimensioni della ghiandola valutate ecograficamente. I pazienti del gruppo finasteride avevano però un’incidenza di effetti collaterali circa doppia rispetto a quelli del gruppo Serenoa/Urtica .
(Sokeland J. Combined sabal and urtica extract compared with finasteride in men with benign prostatic hyperplasia: analysis of prostate volume and therapeutic outcome. B.J.U. Int. 86, 439-442, 2000.) Cucurbita pepo I semi di zucca contengono betasteroli strutturalmente simili agli androgeni. Migliorano i sintomi dell'ipertrofia prostatica, per la capacità di inibire la conversione del testosterone in diidrotestosterone e inibiscono il legame tra recettori degli androgeni e diidrotestorone.
Antiossidanti La vitamina E è un potente antiossidante che protegge i tessuti dell’organismo dalle
reazioni dannose dei radicali liberi. Il Licopene è un antiossidante naturale della famiglia dei carotenoidi, ha attività
antiradicalica ed è molto importante nella prevenzione del carcinoma prostatico. Il licopene in sinergia alla vitamina E esercita un’azione di soppressione sulla crescita del tumore prostatico.
Kuraprost Composizione Serenoa repens 400 mg Ortica dioica 120 mg Cucurbita pepo 100 mg Licopene 5 mg Vitamina E 10 mg
Un solo prodotto attivo su più fronti: Azione antiinfiammatoria Azione antiandrogenica Azione spasmolitica Azione antiossidante
Organic Chemistry 1 – CHM 2210 (Fall 2003) Mon, Wed, and Fri from 1:00 – 1:50 PM in Bus 141 Salvatore Lepore (slepore@fau.edu - best way to reach me) Mon & Wed in S&E 136 from 8:00 – 9:30 AM ( other times by appointment only ) Anita Khoram (akho9046@fau.edu), Deborah Bromfield (dbro1108@fau.edu), and Jason Tatalovich (say_jet@yahoo.com) TA Office Hours: No regularly scheduled
STAGIONE CONCERTISTICA 2010 - 2011 Presentazione artistica del cartellone La Stagione concertistica 2010-2011 , organizzata dall’Associazione Culturale “Maestro Rodolfo Lipizer” ONLUS di Gorizia, con il patrocinio, il contributo e la coorganizzazione del Comune di Gorizia, con il patrocinio e il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero per i Beni e l