FAQ - DOMANDE FREQUENTI SULLA “MENOPAUSA PRECOCE” Associazione Menopausa Precoce ONLUS CODICE FISCALE: 93069850381 ISCRIZIONE ALBO PROVINCIALE: n. 74948 del 22/08/2007 - Ferrara
Queste sono le domande più frequenti riguardanti menopausa precoce e POF (premature ovarian failure). Le risposte sono state elaborate da alcune nostre Socie e poi sottoposte ad una del e due ginecologhe che ci prestano la loro consulenza, che le ha riviste/corrette. Ringraziamo sia la ginecologa Dr. Giovanna Testa che le Socie che se ne sono efficiente-mente occupate. Queste risposte non sostituiscono un consulto medico, né sono da inten-dersi quale strumento di auto-diagnosi o auto-cura.
1. Che cos’è la POF o menopausa precoce? Il termine POF (Premature Ovarian Failure), indica l’ esaurimento ovarico prematuro. Si parla di POF quando l’attività ovarica inizia a diventare insufficiente prima dei 40 anni. Si manifesta con l’irregolarità o l’assenza del ciclo mestruale e ha come effetto una compro- missione pressoché irreversibile del a fertilità. La POF è comunemente conosciuta come menopausa precoce. Essa non va confusa però con la menopausa naturale: si tratta di una condizione che deve essere trattata tempestivamente per permettere al a donna di mantenere una buona qualità del a vita e un buono stato di salute. Inoltre, a differenza del- la menopausa naturale, la POF può presentare del e remissioni spontanee, sebbene rare e il più del e volte transitorie. Il termine «menopausa precoce» è comunque efficace nel- l’esprimere con immediatezza lo stato di disagio fisico e psicologico che le donne incon- trano in questa condizione.
2. Quali sono le cause della POF? La menopausa è precoce quando si verifica prima dei quarant’anni. Nei casi in cui essa insorge in modo spontaneo, si parla di menopausa precoce spontanea o POF (Premature Ovarian Failure), un fenomeno che riguarda l’1% del e donne italiane. Nei casi in cui inve- ce essa è conseguente a cure mediche, si parla di menopausa iatrogena, un fenomeno che riguarda il 4-5% del e donne italiane. Menopausa precoce spontanea o POF: In un terzo dei casi la causa è genetica, a trasmissione familiare: bisogna quindi fare attenzione al ’età in cui sono andate in menopausa la mamma, la nonna o eventuali sorel e (sia del a linea materna che paterna). Nei due terzi dei casi è occasionale, nel senso che non ci so- no altri casi in famiglia. Le cause possono essere: - autoimmuni (quando l'organismo pro- duce anticorpi che attaccano l'ovaio), oppure associate a malattie come l'insufficienza re- nale cronica, il Lupus eritematoso sistemico, disfunzione polighiandolare, tiroiditi autoim- muni; - problemi enzimatici/metabolici, conseguenti a patologie come galattosemia, emo- cromatosi o celiachia a lungo trascurata; - alterazioni cromosomiche e sindromi genetiche, ad es. Sindrome di Tuner, Sindrome del '"X" Fragile; Nel a maggior parte dei casi comun- que le cause restano misteriose: in tal caso si parla di menopausa precoce “idiopatica”, per dire che la causa resta sconosciuta. Menopausa iatrogena: Essa si presenta in conse- guenza a cure mediche, quali interventi chirurgici, enucleazioni di cisti ovariche, asporta- zione bilaterale del e ovaie (“ovariectomia bilaterale”), chemioterapia o radioterapia pelvi- ca. La menopausa chirurgica è la forma iatrogena più frequente. La menopausa può com- parire anche in conseguenza a cure mediche chemioterapiche, come nel a terapia dei lin- fomi di Hodgkin o del e leucemie. Infine possono causare menopausa precoce iatrogena anche la radioterapia pelvica, in cui le irradiazioni sono dirette al bacino per curare tumori in quel a sede, oppure l’irradiazione completa necessaria prima di un trapianto di midol o.
3. Come faccio a capire se ho la POF? Quali esami fare per capire se ci sono pro- blemi di POF? È consuetudine dire che una donna ha sviluppato una POF se prima dei 40 anni si trova in una condizione di amenorrea da più di sei/nove mesi e ha valori di FSH, (ormone fol icolo A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
stimolante), superiori a 40 riscontrati in due dosaggi effettuati ad almeno un mese di di-stanza. Dunque questo esame è cruciale per l’individuazione del problema. È comunque necessario effettuare una serie di esami per verificare se ci sono altri problemi di salute che causano l’amenorrea e per individuare eventualmente una causa scatenante del a POF. È necessario puntualizzare che molte volte non è possibile individuare una causa specifica (vedi FAQ n° 2). Si rendono necessarie:
- Anamnesi familiare - Esame obiettivo- FSH , Estradiolo ( le sigle sono E2 o 17Beta Estradiolo) - in genere sono necessari due dosaggi effettuati ad almeno un mese di distanza. Se c’è ancora presenza di ciclo me-struale, l’FSH e il 17 Beta Estradiolo possono essere control ati entro il quinto giorno del ciclo. - Esami ormonali che completino l’indagine del quadro endocrino: LH, Progesterone, TSH, FT3,FT4, Prolattina, ACTH, testosterone, aldosterone, cortisolemia, DHEAS, 17 OH pro-gesterone e Androstenerione- Emocromo completo- Ecografia del a Tiroide- In caso di prolattinemia, RMN- Esami del cariotipo (mappa cromosomica)- Esami genetici- Ecografia pelvicaSi possono anche effettuare esami per la valutazione del a riserva ovarica attraverso il do-saggio del l’inibinaB e del ’ormone antimul eriano.
Si consiglia di eseguire una serie di esami di base per verificare un’eventuale associazio-ne tra POF e disordini autoimmuni. Nel caso in cui qualcuno di essi risulti positivo, sarà necessario approfondire il problema con la consulenza di un buon immunologo
- Anticorpi anti tiroide e anti ovaio- Dosaggio Anticorpi Antinucleo, Fattore Reumatoide e VES- Anticoagulante Lupus Like- Immunoglobuline IgG, IgA, IgM- Anticorpi Anti Muscolo Liscio- Anti corpi anti Endomisio- Sideremia, elettroforesi proteica, Proteine totali, creatinina- Anticorpi Anti Cardiolipina IgG, IgM- Esami per escludere la celiachia: Anticorpi Anti Gliadina IgG, IgA – Anti Transglutaminasi - Elettroliti serici, calcemia e fosforemia per valutare in modo indiretto la presenza di anti-corpi anti-paratiroide.
4. Come la POF influenza tutta la mia salute? L’assenza di estrogeni si ripercuote su tutto l’organismo, poiché essi sono coinvolti in molti processi e funzioni del nostro corpo. L’effetto più immediato si ha nel metabolismo del ’os- so. Il metabolismo del ’osso funziona mediante dei recettori sensibili agli estrogeni, grazie ai quali si innesca l’attività ricostruttiva del ’osso che tende a creare massa attraverso al- cuni minerali, tra cui in particolare il calcio. Senza gli estrogeni questo processo viene compromesso. Gli estrogeni favoriscono l’attività rigenerativa del ’epidermide, dei capel i, A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
dei tessuti, del e articolazioni e dei muscoli. Inoltre favoriscono la ritenzione idrica nei tes-suti. L’assenza di estrogeni comporta una sorta di atrofia e, secondo alcuni, degenerazio-ne progressiva di queste strutture. Gli estrogeni mantengono il cuore e le arterie in buona salute: aumentano il colesterolo "buono" (HDL) e diminuiscono quel o "cattivo" (LDL) ed evitano la formazione di depositi di colesterolo sul e pareti dei vasi. Questo effetto proteg-ge la donna rispetto agli uomini durante l’età fertile: in effetti in genere le donne che non hanno menopause precoci iniziano a soffrire di disturbi cardio-circolatori a partire dai 50 anni in poi.
5. Oltre alla mancanza di ciclo mestruale, quali sono i sintomi che possono insorge- re a causa della POF? I sintomi del a POF sono simili a quel i del a menopausa naturale. Alcuni sono peculiari del periodo di passaggio dal ’età fertile al a menopausa. In questo periodo il calo degli estro- geni crea uno squilibrio nel ’asse ipotalamo-ipofisi-ovaie che deve abituarsi al nuovo asset- to ormonale. Possono manifestarsi una serie di disturbi che coinvolgono sia la sfera fisica che quel a psichica e che possono variare da donna a donna: vampate di calore, sudora- zioni improvvise, insonnia, irritabilità, nervosismo, depressione, tachicardia, calo del a libi- do. Questi sintomi sono transitori e non hanno effetti incisivi sul o stato di salute. Possono però compromettere la qualità del a vita del a donna, specialmente quando è molto giova- ne e la POF sopraggiunge in maniera inaspettata. Altri sintomi sono conseguenti al a sof- ferenza del corpo per la mancanza di estrogeni e possono essere spie di patologie che nel tempo possono avere forti ripercussioni sul a salute del a donna: incontinenza urinaria, secchezza vaginale, predisposizione al o sviluppo di funghi e infezioni vaginali, dolori osteo-articolari, secchezza del e mucose quali occhi e bocca, perdita del tono muscolare e del ’epidermide, aumento del grasso nel e zone come l’addome, aumento dei livel i di cole- sterolo, problemi circolatori.
6. Che cos’è la TOS? TOS vuol dire Terapia Ormonale Sostitutiva I preparati disponibili sono formulati per le donne in menopausa per al eviare i sintomi tipici di questa condizione. Le donne con POF possono utilizzare questo tipo di terapie per integrare gli ormoni che le ovaie non produ- cono più in maniera sufficiente: estrogeni e progestinici. Il dosaggio deve essere valutato con il proprio medico e control ato periodicamente. La terapia ormonale può essere assun- ta per via orale o per via trans dermica. Sono disponibili: compresse, cerotti, gel o capsule vaginali.
7. Quali rischi e benefici comporta la TOS? Se la donna ha ancora l’utero, deve assumere una terapia combinata di estrogeni e pro- gesterone: è infatti dimostrato che l’assunzione di progesterone per almeno 12 gg al mese protegge l’endometrio dal rischio di tumore al quale è esposto in seguito al ’assunzione di estrogeni. D’altra parte, l’assunzione di progesterone per più di 12 gg deve essere valutato dal medico nel singolo caso per il possibile ruolo del progesterone nel o sviluppo del tumo- re al seno. Le donne che non hanno più l’utero in seguito ad un intervento di isterectomia, assumono solo estrogeni. L’efficacia del a TOS nel ’al eviare i sintomi vasomotori e nel contrastare l’insorgenza di osteoporosi è dimostrata. Inoltre sembra portare a una minore incidenza del tumore al colon. Per quanto riguarda i rischi del a TOS, la questione è anco- ra piuttosto dibattuta. Innanzitutto, gli studi sul a TOS sono stati effettuati su campioni di donne di più di 50 anni: purtroppo non esistono studi sugli effetti del a TOS su donne gio- vani, di età inferiore a 40 o 30 anni, che devono tra l’altro assumere la TOS per lunghi pe- A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
riodi, in teoria anche superiori a vent'anni. Per quanto riguarda gli studi sul e donne di più di 50 anni, è stato riscontrato un aumento di casi di tumore al seno, al ’endometrio e al e ovaie, da molto lieve a moderato, a seconda del a fascia di età e del ’uso nel tempo. Non sono stati finora dimostrati benefici sul sistema circolatorio e sul a prevenzione dei pro-blemi cognitivi e di memoria. Nel caso del e donne con più di 50 anni, bisogna specificare che in realtà si tratta di una terapia di tipo “additivo” che tende a prolungare l’esposizione del loro corpo al e azioni degli estrogeni. Il loro corpo inoltre presenta già una maggiore vulnerabilità dovuta al progressivo invecchiamento con un aumento naturale di predisposi-zione al o sviluppo di malattie degenerative dei tessuti e problemi circolatori. Nel caso del-le donne con POF vengono invece integrati ormoni che le ovaie non producono più, ma di cui il corpo giovane ha ancora bisogno per mantenere in buono stato tutte le funzioni e gli organi: tessuti, sistema scheletrico, muscolare e circolatorio. Per questo motivo, vari medi-ci sostengono che, per una donna giovane, i benefici del a TOS superano di gran lunga i rischi. Resta dunque al medico e al a paziente valutare il rapporto rischi-benefici sul singo-lo caso e valutare il proseguimento del a TOS negli anni attraverso periodici control i e ri-valutazioni sul a opportunità e sul dosaggio del a terapia.
8. Quali differenze ci sono tra la TOS e la pillola contraccettiva? Come scegliere? La pil ola contraccettiva prevede l’assunzione di un estrogeno di sintesi molto efficace, l’etinilestadiolo, che anche con bassissimi dosaggi può essere “intercettato “ dal ’ipofisi che smette di stimolare le ovaie non permettendo che si inneschi il processo ovulatorio. I van- taggi del ’assunzione di basse dosi di estro progestinici, sotto forma di pil ola contraccetti- va, sono soprattutto dovuti al fatto che è facilmente accettata dal e donne più giovani. In tal modo queste ultime si sentono più simili al e loro coetanee che ne fanno uso per fini contraccettivi. Il basso dosaggio può viceversa rappresentare uno svantaggio nel caso in cui sia già presente un problema di osteopenia/osteoporosi: in tal caso una TOS mirata, che prevede un dosaggio maggiore di estrogeni, può essere più efficace. Sia la pil ola con- traccettiva che la TOS sono utili per al eviare i sintomi vaso-costrittori, vampate, secchez- za vaginale, insonnia. La TOS inoltre non inibisce l’ovulazione in caso di ripresa sponta- nea del ’attività ovarica, è quindi preferibile al a pil ola contraccettiva in caso di desiderio di gravidanza. Con la pil ola contraccettiva viene invece inibita l’ovulazione. Se è ancora pre- sente il ciclo mestruale, si può però tentare di provocare il così detto effetto “rebound” as- sumendo la pil ola per un breve periodo e al a sospensione monitorare una eventuale ri- presa del ’attività ovarica. (vedi FAQ n° 13) In presenza di problemi circolatori, di predispo- sizione ad eventi trombotici, alcuni studi indicano come una TOS comporti minori effetti col aterali rispetto al a pil ola contraccettiva, in particolar modo se assunti per via transdermica. Ciò vale anche nel caso di donne che soffrono di mal di testa ricorrenti o emicranie con aurea, per le quali l’etinilestradiolo è assolutamente sconsigliato. Inoltre l’assunzione transdermica permette, in particolar modo con il cerotto bisettimanale, il man- tenimento di un livel o costante di estrogeni e dunque una ridotta esposizione al calo degli stessi che può acuire, se non causare, episodi emicranici. Bisogna tener presente che di- versi studi sul ’utilizzo del a TOS, seppur effettuati su donne di più di cinquant’anni, evi- denziano un certo aumento di rischio per alcune malattie estrogeno-dipendenti, soprattutto nel ’uso prolungato, quali tumore al seno, al ’endometrio, al e ovaie. (vedi FAQ n° 7) La scelta del a pil ola contraccettiva piuttosto che la TOS deve essere attentamente valutata solo dopo aver effettuato tutti gli esami che permettono di valutare lo stato di salute del a donna (vedi FAQ n° 11). A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
9. Non posso/non voglio seguire una cura ormonale. Ci sono altre cure che possono alleviare i sintomi della POF? In alcune situazioni di salute è sconsigliato o assolutamente vietato assumere estrogeni (ad es. tumori ormono-dipendenti, episodi trombo embolici, ischemie, problemi cardiaci, ecc.) In altri casi la donna, dopo essere stata adeguatamente informata sul rapporto ri- schi/benefici legati al ’assunzione di una TOS, può comunque decidere di non assumere la terapia. In entrambi i casi si può tentare di arginare i sintomi climaterici e intervenire sui problemi di salute che possono essere causati dal a menopausa attraverso fitofarmaci o farmaci non contenenti ormoni. Tali terapie devono comunque essere prescritte da medici specialistici che devono effettuare control i regolari sul o stato di salute del a donna ed eventualmente correggere la terapia nel tempo. E’ possibile intervenire per al eviare i sin- tomi mediante l’assunzione di farmaci specifici: creme locali per al eviare la secchezza va- ginale; psicofarmaci che attenuino i problemi di insonnia e di variazione del ’umore; farma- ci e integratori specifici per la prevenzione e cura del ’osteoporosi.
10. Oltre alle terapie con o senza ormoni, c’è qualcos’altro che posso fare? Ci sono molte cose che puoi fare per cambiare il tuo stile di vita: ogni donna con POF do- vrebbe modificarlo in modo da arginare e prevenire i disturbi legati al a menopausa. Per i disturbi legati al a secchezza vaginale, al conseguente dolore durante i rapporti, al ’incon- tinenza e anche al calo del a libido che in parte ne è conseguenza, sono utili gli esercizi di Kegel da eseguire con costanza. Inoltre avere rapporti regolarmente migliora la lubrifica- zione vaginale e la tonicità ed elasticità dei suoi tessuti. Per la prevenzione del ’osteoporo- si è utile praticare attività fisica: camminare un’ora 3/4 volte al a settimana, praticare alme- no 2/3 volte a settimana sport che sfruttino la forza di gravità (non nuoto dunque ma corsa, danza, attività aerobica, pesi leggeri…). L’attività fisica inoltre aiuta anche a mantenere in buono stato l’apparato cardiocircolatorio. L’esposizione al sole mezz’ora al giorno aiuta la produzione di vitamina D e la fissazione del calcio. Per prevenire e/o non aggravare i pro- blemi legati al ’osteoporosi è necessario smettere di fumare e limitare l’utilizzo di alcol, che non dovrebbe essere superiore ad 1/2 bicchiere di vino al giorno. Il fumo è dannoso anche per l’apparato cardiocircolatorio e l’invecchiamento dei tessuti. Inoltre non bisognerebbe eccedere nel ’uso di caffeina. Un aiuto importante può arrivare dal a dieta: frutta e verdura per garantire il giusto apporto di minerali e vitamine e mantenere dunque in buono stato tessuti e apparato circolatorio, formaggi per garantire un buon apporto di calcio (formaggi light se ci sono problemi di colesterolo, yogurt e latte ad alta digeribilità se c’è una intol e- ranza al lattosio), proteine, che non devono mancare, (sebbene non in eccesso per non aumentarne la perdita tramite l’urina) utili per garantire il buon funzionamento del metabo- lismo del ’osso sono quel e contenute nel pesce, che con i suoi grassi omega3 contribui- sce inoltre al buono stato del e arterie. I grassi devono essere control ati nel a qualità e nel a quantità adeguate in relazione ad eventuali problemi di colesterolo. Può essere utile prevedere l’assunzione di integratori di calcio e vitamina D. Per i problemi del ’umore è consigliabile praticare a seconda dei casi discipline come lo yoga, il training autogeno e le tecniche di rilassamento.
11. Quali esami fare prima di iniziare una TOS e per controllare lo stato di salute du- rante la TOS? L'uso prolungato di estroprogestinici (in caso di POF precocissima e menopause precocis- sime parliamo di decenni!) deve essere valutato con un attento studio del a situazione di salute e del a familiarità con patologie che possono insorgere o peggiorare con la sommi- nistrazione di ormoni sintetici. La terapia deve essere control ata e valutata periodicamen- A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
te con il medico per analizzarne gli effetti col aterali e il rapporto benefici-rischi. In genere, non possono utilizzare la TOS le donne che hanno sofferto di cancro al e ovaie o al a mammel a, o in generale di patologie che si aggravano con la somministrazione di ormoni sintetici. Prima di iniziare una TOS è opportuno escludere mutazioni genetiche che predi-spongano a problemi circolatori attraverso l'esame del a Mutazione del fattore II, fattore V di Leiden, MTHFR. È inoltre necessario control are lo stato di salute attraverso un oppor-tuno esame del sangue che control i:
- i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari: PT, PTT, FibrinogenoAntitrombina IIIProteina S e Proteina C CoagulativaOmocisteinaColesterolo Totale , LDL, HDL- lo stato di salute generale con particolare riferimento al fegato:emocromo completo, esame del e urinebilirubinemia totale e frazionatatransaminasi GOT- GPT- lo stato del metabolismo osseo:calcemia, fosforemia, protidogramma, calciuria del e 24 ore
Inoltre è opportuna una visita ginecologica completa di Pap-test ed ecografia pelvica e una visita senologica con ecografia o mammografia (a seconda del ’età: di solito la mammo-grafia si effettua dopo i 40 anni).
Se la POF è insorta già da qualche tempo, è inoltre consigliabile una visita specialistica di control o del o stato del e ossa, per verificare un’eventuale osteopenia (iniziale indeboli-mento osseo, di solito recuperabile) o osteoporosi, seguita dal ’esame del a MOC. Insieme al medico si verificherà se la TOS, con il suo apporto ormonale, sarà sufficiente a control-lare l’eventuale indebolimento del e ossa, o se è necessario affiancarvi integratori o farma-ci specifici. Durante la TOS, il check-up annuo consigliato comprende la ripetizione degli esami del sangue e del e urine sopra citati, la visita senologica con ecografia o mammo-grafia, la visita ginecologica con ecografia pelvica, pap test ed eventualmente, se si sono ravvisati problemi al e ossa, la MOC da ripetere ogni 1 o 2 anni. Un consiglio utile potreb-be essere quel o di scegliere un “mese del a prevenzione” in cui concentrare tutti gli esami e le visite.
12. Il mio medico mi dice che non può trattarsi di menopausa e/o dice che è un blocco psicologico, cosa faccio? Purtroppo la POF è una patologia ancora relativamente poco nota, anche in ambito medi- co. In alcuni casi, la menopausa in giovane età è definita, dai medici stessi, “impossibile”. In caso di presenza di sintomi che possano far pensare al a POF (ciclo irregolare o assen- te, dolori articolari, secchezza del e mucose, vampate, insonnia, depressione o sbalzi d’umore ), la diagnosi di “stress” o “blocco psicologico” suggerita dal medico non può es- sere accettata senza effettuare altri accertamenti, prima di tutto i dosaggi ormonali che control ano il livel o di FSH, LH, prolattina, ormoni tiroidei, progesterone. Nel caso in cui il medico curante o specialista si rifiuti di prescriverli, è opportuno sentire un altro parere, anche perché, soprattutto nel caso si desideri una gravidanza, il tempo è un fattore deter- minante. A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
13. Con una diagnosi di POF è possibile la gravidanza? Con quali tecniche? Nel caso la POF non sia ancora definitiva, (cicli irregolari, l’FSH altalenante e qualche ovu- lazione ancora presente ), è possibile, a volte, che si verifichi una gravidanza naturale o con l’ausilio di stimolazioni ormonali. Un esame utile da fare in questo caso è quel o del- l’ormone antimul eriano e del ’inibina b, utile a stimare la riserva ovarica. Nel caso i valori di questi ormoni siano ancora a un livel o discreto, è possibile tentare, attraverso un moni- toraggio del ’ovulazione e opportune stimolazioni ormonali, di giungere a una gravidanza attraverso una fecondazione assistita. Un altro tentativo che a volte viene fatto per arrivare a una gravidanza è il cosiddetto “effetto rebound”: si somministra per alcuni mesi un anti- concezionale come la pil ola, poi si interrompe la terapia e si verifica se l’improvvisa man- canza di ormoni stimola le ovaie a riprendere il loro lavoro. Si tratta di un tentativo che co- munque non dà risultati certi. In caso invece di POF conclamata, con assenza del ciclo e FSH stabilmente sopra a 40, valori bassi di ormone antimul eriano e inibina b, la gravidan- za con fecondazione omologa (cioè con ovuli propri) è quasi impossibile. La probabilità di concepire un bambino naturalmente rimane, secondo alcune stime, attorno al 10% circa per i primi 2 anni di menopausa, per poi ridursi drasticamente. L’unica possibilità rimane dunque la fecondazione eterologa, cioè attraverso ovodonazione. Il bambino viene conce- pito in vitro grazie al seme del compagno e una cel ula uovo di una donatrice, successi- vamente l’embrione ottenuto viene impiantato, come accade nel a fecondazione assistita omologa. In Italia purtroppo, con la Legge 40, l’ovodonazione non è consentita, quindi le coppie che vogliono tentare questa strada sono obbligate a rivolgersi a strutture estere (ad esempio, in Spagna, Belgio, Repubblica Ceca, ecc).
14. Dopo la diagnosi non mi sento più la stessa donna di prima, come accettarsi? La diagnosi di POF, forse più di altre patologie, lede l’autostima femminile: ci si sente im- provvisamente “vecchie”, complici anche molti dei sintomi: dolori articolari e problemi al e ossa, aumento del peso o cambiamento del a “forma” del corpo, perdita dei capel i, sec- chezza vaginale e calo del desiderio. Pensiamo a quanto sia difficile accettare la meno- pausa anche per le donne per le quali arriva “al momento giusto”; nel caso del a POF, la situazione è aggravata dal fatto che la menopausa non era assolutamente preventivata, sconvolge eventuali progetti di vita e porta al a necessità di terapie e control i periodici. Ci sono diverse strade da percorrere (anche contemporaneamente) per arrivare a una certa accettazione del a POF e a convincerci che siamo, in fondo e comunque, le stesse donne di prima. Le terapie ormonali, o quel e naturali, sono di grande aiuto per tamponare una parte dei sintomi. Una buona attività fisica consente di risolvere alcuni dei problemi legati al peso o al a forma fisica. Un aiuto prezioso viene anche da un confronto sereno col part- ner: l’accettazione del a situazione anche da parte sua è un grandissimo aiuto. Un’altra preziosa risorsa è il confronto con altre donne che hanno lo stesso problema e A.M.P. (As- sociazione Menopausa Precoce) è nata, fra gli altri scopi, anche per questo: constatare che non si è sole a fronteggiare certi problemi dà un bel contributo al percorso di accetta- zione personale. Anche un supporto psicologico può essere un ottimo aiuto.
15. Ho paura di invecchiare precocemente a causa della POF, è un timore fondato? Innanzitutto, occorre chiarire cosa si intende quando si parla di “invecchiamento precoce” legato al a POF. È vero che la carenza di estrogeni causa danni a carico del e ossa (osteoporosi). Si tratta però di una conseguenza ben conosciuta dai medici, che in genere, dopo gli opportuni control i, propongono o una terapia ormonale o altre terapie legate al e ossa per combattere il problema. Anche il calo di desiderio e la secchezza vaginale pos- sono essere visti come segno di invecchiamento: in questi casi però una terapia ormonale, A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
anche locale, oppure l’uso di lubrificanti, nonché una buona intesa col partner, riescono a migliorare la situazione. Per il resto, non ci si deve assolutamente aspettare, dopo la dia-gnosi di POF, di vedersi al ’improvviso rugose, curve, con i capel i bianchi: abbiamo con-statato di persona, anzi, come molte donne in POF dimostrino in realtà meno del a loro età, o comunque siano del tutto uguali al e loro coetanee!
A s s o c i a z i o n e M e n o p a u s a P re c o c e o n l u s FAQ - D o m a n d e F re q u e n t i s u l l a “ M e n o p a u s a P re c o c e ”
CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELLA RETE FOGNARIA DI ACQUE NERE DELLA ZONA INDUSTRIALE DELL’AUSSACORNO Premesso che: Dall’ottobre 2000 e sino all’ottobre 2010 è rimasta in vigore ed ha esplicato effetti una convenzione tra il Consorzio per lo Sviluppo industriale della Zona del1’Aussa - Corno (ZIAC) ed il Consorzio Depurazione Acque Bassa Friulana poi Consorzi
GPCA Health Committee INFLAMMATORY BOWEL DISEASE (IBD) - 2011 OVERVIEW: This is a group of diseases of the small and large intestine, characterized by chronic and protracted diarrhea, malabsorption, weight loss, anemia, and malnutrition. They are all treatable, but seldom cured. In each specific disease, a different type of inflammatory cell is found in large numbers in the l